psicopillola3-Il gruppo

Il gruppo in campo

Visto il momento attuale che impedisce la normale attività sportiva nel campo da gioco, proviamo insieme ad esaminare le caratteristiche profonde che permettono alla squadra di sentirsi un’unica entità. Con il termine “gruppo” si intende un insieme di persone e di mezzi che danno vita ad attività fisiche, emotive, cognitive e sociali comuni, in determinati contesti spaziali e temporali, i cui obiettivi sono:
– assegnare ruoli e compiti interconnessi tra i componenti
– fissare dei valori condivisi
– stabilire delle regole comportamentali.
Nel mondo del calcio il gruppo rappresenta un bisogno condiviso dai ragazzi tale da permettere loro di stare insieme, giocare e divertirsi, fare amicizia, aiutarsi reciprocamente, sentirsi valorizzati. Alla base di tutto questo i componenti del gruppo vivono un senso di appartenenza che li porta a identificare IO = NOI, sentimento fortemente condiviso dall’intera società sportiva. Ciò che rafforza il senso del gruppo si può rintracciare nelle motivazioni personali, nella tolleranza reciproca, nell’adattabilità e nel senso di responsabilità, nell’ integrazione e sviluppo del gruppo, nella forza che fa rimanere uniti nonostante le difficoltà ma anche dallo stile del mister nella conduzione dei ragazzi in campo, il quale può essere permissivo, democratico o autoritario a seconda delle circostanze .Il gruppo in campo presenta delle caratteristiche specifiche a seconda del ruolo svolto dai giocatori nelle varie aree d’azione:
– La porta: simboleggia l’istinto protettivo messo in atto dal portiere e dai difensori che richiede concentrazione e posizione
– La difesa: rappresenta il trovare la distanza ottimale attraverso un aiuto reciproco.
– Il centrocampo: sinonimo di versatilità e resistenza mentale
– L’ attacco: luogo per eccellenza dell’istinto del gol.
Sulla base di tali funzioni specifiche svolte all’ interno del campo da calcio l’identità collettiva nella quale la squadra si identifica diventa chiara e stabile da consentire al gruppo di sviluppare una propria personalità. Le caratteristiche sopra accennate saranno approfondite nelle prossime psicopillole che invito a seguire.

Dott.ssa Valentina Topini – Psicologa

psicopillola2-L’aggressività

L’aggressività nel gioco del calcio

Aggredire letteralmente vuol dire: andare verso qualcosa con tutte le energie disponibili superando gli ostacoli.Nel gioco del calcio, il concetto di aggressività come istinto viscerale, motore della sopravvivenza e dello sviluppo, fonte di passioni e di tante emozioni, affinché torni utile ad un giocatore, deve essere modulato a seconda delle situazioni, in quanto l’agire aggressivo è sempre un’arma a doppio taglio, specialmente nel calcio italiano attualmente molto fisico. Ogni partita ha il suo registro di combattività, per questo è importante che un giocatore sappia schierare la grinta adeguata. L’essere aggressivi dipende da vari fattori:
• Carattere
• Esperienze educative
• Modi di reagire alle frustrazioni
• Tasso di aggressività presente nel gruppo di appartenenza e in quello avversario.

Tuttavia, non dobbiamo dimenticare come a volte gli individui e i gruppi portano dentro di sé dei sentimenti avversi, i cosiddetti nemici interni, che possono alterare e ostacolare l’aggressività positiva. Nel mondo del calcio è possibile rintracciare questi nemici interni in alcune dinamiche interiori, come ad esempio:
• Senso di inferiorità /superiorità
• Egoismo
• Esibizionismo
• Scarsa umiltà
• Timidezza/spavalderia
• Paure inconsce
• Perfezionismo
• Noia

Per tutte queste ragioni, è importante che nel contesto calcistico i soggetti educanti coinvolti pongano attenzione anche all’espressione di questa importante funzione umana.

Fonte: Allenare Testa&Cuore (A. Zerbini)

Dott.ssa Valentina Topini – Psicologa

psicopillola1-La motivazione

La motivazione

La Psicologia dello Sport parla di Motivazione quando fa riferimento al sapersi concentrare al momento giusto, essere motivati per raggiungere un obiettivo, avere fiducia in sé e nel proprio valore, saper dosare le emozioni, cioè tutti quei fattori psicologici più importanti che possono influenzare la prestazione del giocatore. Una condizione chiave per mantenere alte le motivazioni è il grado di coinvolgimento nel progetto della Scuola Calcio, in cui ogni soggetto coinvolto ci si riconosce pienamente e fa di tutto per realizzarlo. Il lavoro sul sistema motivazionale consente di collegare testa e cuore quando ci si trova in mezzo al campo da calcio.
Le fonti da cui un calciatore attinge le proprie energie necessarie per la sua motivazione sono:
• Il desiderio di giocare: frutto di interazioni spontanee con ambienti che consentono di riconoscere le proprie aspirazioni
• La passione: avere passione significa entrare in campo e provare un’emozione positiva, quel motore dell’anima e della mente, che consente di analizzarsi nei momenti di difficoltà, di scoprire i propri punti di forza e limiti
• L’obiettivo: un calciatore è motivato quando sente dentro di sé il bisogno e l’interesse di raggiungere uno o più obiettivi che sono alla sua portata.
Prendendo spunto dalla recente scomparsa di Diego Armando Maradona che affermava “I rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli” si può dire che prendere decisioni è una motivazione che serve sempre nel calcio e nella vita e che un errore può far parte del gioco.
Dott.ssa Valentina Topini – Psicologa

Progetto psicologico

Buonasera cari lettori,

Purtroppo la pandemia ci ha costretti ad essere lontani dal calcio che tutti noi amiamo, quello dei campi sportivi pieni di ragazzi che sudano e si divertono, quello degli spalti pieni di genitori e tifosi che condividono l’amicizia e la passione per questo meraviglioso sport. Nonostante questo, però, abbiamo l’obbligo morale di non fermarci ma di sfruttare al meglio le opportunità che questa pausa ci offre. E quale miglior occasione per formarci insieme e farci trovare pronti per dare il massimo ai nostri ragazzi? In questa direzione siamo orgogliosi di condividere con voi l’attivazione del progetto psicologico “Genitori consapevoli, allenatori, formatori, giocatori protagonisti” grazie alla collaborazione con la Dott.ssa Valentina Topini – Psicologa. Scopriamo insieme un extract del progetto..“Tutto quello che so della vita l’ho imparato dal calcio”Questa frase è dello scrittore-filosofo, francese, A. Camus, portiere dilettante, con una grande passione per il calcio, costretto a smettere di giocare giovanissimo per seri problemi di salute, che testimonia la dimensione educativa globale con cui la società ASD Castiglione del Lago vuole affermare la pratica sportiva calcistica del proprio settore giovanile.Il progetto nasce con la consapevolezza che la scuola calcio debba avere un carattere multidimensionale, capace di rappresentare un punto di riferimento per i nostri ragazzi per quanto riguarda gli aspetti motori, tecnici ed educativi. Per questo, il progetto, ha la finalità di coinvolgere tutte le figure che ruotano intorno alla scuola calcio potenziando la propria offerta formativa avvalendosi di una figura professionale affinché si raggiunga un ambiente educativo, relazionale e comunicativo adeguato alla crescita dei tesserati. L’intento di questo progetto è quello di diffondere l’ideale di uno sport positivo come un’opportunità di formazione, educazione e crescita dei giovani allievi a cui si cerca di fornire la migliore esperienza sportiva possibile, orientata al rispetto delle regole e dell’altro-da-sé, contribuendo così allo sviluppo di valori etici e principi nell’adulto di domani, permettendo anche di avere strumenti alternativi per una lettura di una attuale realtà calcistica spesso, purtroppo, dominata da comportamenti anti-sportivi.” Presto, in attesa di tempi migliori, arriveremo con delle psico-pillole..stay tuned!!!